lunedì 25 novembre 2013

Tanti modi per uccidere una donna



Oggi è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
Confesso di non essere un'attivista anche se non mi sarebbe dispiaciuto far parte di qualche associazione tipo La Casa della Donna: c'ho provato all'inizio dell'anno ma poi, per un motivo o per l'altro non ne ho fatto di niente. Mi piacciono molto le donne e le ragazze che ci sono dentro perchè grinta e sembra che niente possa scalfirle. Io non mi sento proprio così... Quindi mi limito a partecipare alle manifestazioni (purtroppo lo so sempre all'ultimo minuto) ed alle varie iniziative promosse da certe associazioni.
Questo pomeriggio mi sono unita alle donne di Pisa. Le nostre sciarpe rosse legate a formarne una lunghissima, ci hanno unito e abbiamo sfilato in centro fino a raggiungere il ponte dove si tenevano i "discorsi". L'elenco dei femminicidi del 2013.
Di solito, come in questa occasione, si pensa al femminicidio commesso da una marito, un compagno, un conoscente; si pensa all'omicidio vero e proprio. Io invece vorrei riflettere sull'omicidio della dignità delle donne. L'immagine della donna che si è creata in Italia negli ultimi 30 anni è co-responsabile delle uccisioni in quanto relega la donna ad oggetto da possedere. Oggetto. Di conseguenza il femminicidio avviene quando tu, donna, non vieni valutata per ciò che sai fare ma per ciò che appari: quando cerchi lavoro e ti vengono fatte delle avances; quando vieni considerata perchè sei carina e non perchè sei brava; quando esci e devi esibire la "merce" altrimenti non ti guarda nessuno. Ci esibiamo di nostra iniziativa in molti casi, senza rendercene conto perchè ci hanno abituato così.
Ci sono tanti modi di uccidere una donna.
Un ultimo pensiero va a tutte le donne mai nate perchè nei loro paesi essere femmina è una condanna.


























lunedì 18 novembre 2013

Pisa Book Festival



Sì, lo so, l'immagine è al contrario ma questo è il bello di fare le foto direttamente con il pc. In verità è un modo per stimolare i neuroni del malcapitato visitatore che deve immaginare i soggetti nel verso giusto :)
Bando alla ciance!

Questo fine settimana (se preferite chiamatelo pure weekend a me mi garba finesettimana che poi tutti usiamo termini inglesi e non sappiamo metterne in fila due in italiano per non parlare del congiuntivo e del condizionale che no, non si usa d'estate!) a Pisa si è tenuto il Book Festival. Non lo sapete? Bene, ve lo dico io.
Ogni anno il festival è sempre più piccolo: meno spazio, meno espositori... ma la calca è sempre la stessa! Insomma, quest'anno sembrava di stare in una di quelle scatole con i fori con cui si trasportano gli animali dal negozio a casa (che brutta immagine!): ogni tanto dovevo uscire a prendere una boccata d'aria per evitare di "sbroccare" tra una gomitata e uno che ti pestava i piedi. Non è stato facile riuscire a gustarsi un libro. Un visitatore dovrebbe avere lo spazio fisico per fermarsi allo stand, leggere la trama del libro che gli interessa e magari fare due chiacchiere senza essere trascinato via dalla folla. Invece devi arpionarti al tavolo! Va bene lo stesso, eh, è folcloristico!
Andiamo avanti.
Purtroppo ho avuto la possibilità di andare solo ieri pomeriggio ma ho potuto assistere alla presentazione dell'illustratore Philip Waechter di cui sono esposte alcune tavole a Palazzo Blu. In seguito ho fatto un giro tra i vari espositori cercando di captare qualche novità editoriale. Tra una spinta e una gomitata sono stata attratta da alcune copertine (vedi foto sopra) disegnate da Sara Stefanini ed  estremamente efficaci, in particolare quella del libro "Novecento rom".
Chi si aggiudica il mio personalissimo quanto immaginario premio per la grafica è la casa editrice CartaCanta, al cui editore va anche il premio simpatia.
Ci vediamo l'anno prossimo al Pisa Book Festival.